Luoghi particolari, piccoli scrigni della natura, colori e paesaggi che toccano le più diverse sensibilità.
Riserva naturale Valle del Freddo
♦ Solto Collina
Situata ad un’altitudine compresa tra i 350 e i 700 metri s.l.m., la Valle del Freddo presenta un’ampia varietà di specie vegetali (tra cui stelle alpine, genziane e rododendri) che, di norma, si può incontrare solo a quote superiori ai mille metri e, non di rado, ai 1.500 metri. Ciò è dovuto ad un marcato fenomeno microtermico che si manifesta con l’emissione di aria gelida da alcune “buche del freddo” nel terreno.
Il sito è visitabile unicamente di sabato, domenica e festivi nei mesi di maggio, giugno e luglio.
Parco dei Laghi Fossili di Sovere
♦ Sovere
Il Parco dei Laghi Fossili, un archivio di pietra in Val Borlezza, nella zona di Pianico-Sellere, ci racconta la natura di ottocentomila anni fa per un periodo di cinquantamila anni.
Riconosciuto a livello internazionale come uno dei siti più importanti per la ricostruzione della storia dell’ambiente e del clima nelle Alpi, offre un’eccezionale registrazione della biodiversità vegetale costituita da foglie e pollini fossili.
Sedimenti che oggi osserviamo disposti in sottilissime coppie di strati neri (stagione fredda) e bianchi (stagione calda) alternati che si ripetono senza interruzione per uno spessore di oltre 10 metri. Un vero e proprio libro della natura che, nella porzione oggi visibile, conta 41.600 pagine (due pagine per anno) che si sono potute interpretare con i moderni metodi di ricerca delle scienze della terra e dell’ambiente. In questo parco nel 2001 è stato portato alla luce lo scheletro completo di cervo fossile che oggi si può ammirare al Museo Caffi di Bergamo.
Grazie alla creazione di itinerari didattici e non, i visitatori possono conoscere e toccare con mano questo meraviglioso giacimento, perlustrando e imparando a leggere uno a uno i 20.800 sottilissimi strati (varve): uno dei “calendari” di pietra più lunghi al mondo, che soltanto nella sua parte visibile, documenta almeno ventimila anni.
Come accedere al parco
Vi si accede dal campo sportivo di Sovere dalla strada provinciale SP 53 Lovere-Clusone. Adiacente al campo sportivo vi è un ampio parcheggio libero. Una deviazione a gomito (stretta per chi proviene da Clusone), segnalata dalla pensilina della fermata Sovere Canneto della linea SAB Lovere, immette in Via Gen. Dalla Chiesa e poi in Via Canneto. Poiché l’accesso al campo sportivo è praticabile solo per i pullman turistici piccoli da 30 posti, per i pullman grandi si consiglia di far scendere i visitatori alla suddetta pensilina (200 metri dal campo) oppure all’innesto con Via Canneto (100 metri dal campo). Con mezzi pubblici: linea SAB Lovere Clusone, fermata Sovere Canneto.
Parco Gola del Tinazzo
♦ Castro
Esteso su una superficie di oltre 20.000 mq, il Parco Gola del Tinazzo offre al visitatore un suggestivo interesse floristico-vegetazionale grazie alla sua articolata morfologia, al clima locale e alla natura della roccia di cui è costituito.
Due enormi pareti, alte più di 40 metri, fanno da ali all’ingresso della gola lungo la quale, nel corso dei millenni, sono transitate centinaia di milioni di metri cubi di sabbia e roccia che hanno raggiunto il lago d’Iseo trasportate dalla forza impetuosa delle acque del torrente Borlezza.
Il Parco, pur essendo di dimensioni limitate, è contraddistinto da un ricco mosaico di ambienti, ognuno dei quali ospita una fauna caratteristica. Il bosco ceduo, dominato dagli alberi di carpino e orniello, accoglie i più tipici rappresentanti della fauna prealpina, come ad esempio il capriolo, la volpe, la faina, il tasso, la lepre, lo scoiattolo, il ghiro e numerose specie di uccelli.
I prati terrazzati, coltivati a ulivo, rappresentano un habitat ideale per le farfalle, mentre i muretti a secco ospitano diverse specie di rettili. L’ambiente più caratteristico del parco è sicuramente il bosco di forra, contraddistinto da alta umidità e ombrosità. In queste condizioni prolifera la salamandra pezzata, un anfibio dalla tipica colorazione gialla e nera, e il gambero di fiume, specie a forte rischio di estinzione a causa dell’inquinamento dei corsi d’acqua.
Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino
♦ Iseo
La Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, dichiarata “zona umida di importanza internazionale”. Secondo la Convenzione di Ramsar è considerata un’area prioritaria per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda e Sito di Interesse Comunitario (SIC) della Rete Natura 2000. Ciò si deve alla varietà di habitat e di specie, acquatico-palustri, pregiate o di interesse comunitario presenti nel territorio, rare o a rischio di estinzione in Lombardia e in Italia.
Si tratta di un’area di 360 ettari, composti prevalentemente da canneti e specchi d’acqua circondati da campi coltivati, strade e abitazioni. Essa comprende: le Lame (vasta distesa di specchi d’acqua profilati da argini, risultato dell’escavazione di un giacimento torboso). Le Lamette (una specie di laguna torbosa a nord, sul lago), alcune vasche a sud ed ovest (risultato degli scavi di depositi argillosi, profonde fino a 10-15 metri e dall’aspetto più limpido, in alcune delle quali è tuttora permesso pescare), alcuni prati e coltivi adiacenti. Nella riserva è vietata ogni forma di disturbo della fauna e di danno alla vegetazione, introdurre animali, gettare immondizie, abbandonare i percorsi segnalati.
Riserva Naturale delle Piramidi di Zone
♦ Zone
Uno degli spettacoli naturali più singolari del territorio è costituito dalle Piramidi di terra che si trovano in località Cislano di Zone.
La Riserva, istituita nel 1984, prende il nome dalla particolare forma che il deposito morenico di sabbia, massi e ciottoli ha acquisito nel corso dei secoli.
Questi depositi, nel tempo, si sono trasformati in lingue di roccia alte fino a 30 metri, con massi di grandi dimensioni adagiati sulla loro sommità, a fungere da scudi protettivi. Ad accrescere questa azione protettiva, è presente attorno alla piramide di terra una pellicola costituita da argilla insolubile, che viene trasportata dall’acqua lungo i fianchi della struttura.
Il processo di erosione, prodotto dagli agenti atmosferici, è continuo e visibile nel giro di alcune decine di anni.
La Riserva si estende su una superficie di circa 21 ettari, ad un’altezza tra i 400 ed i 600 metri s.l.m.
All’interno di essa si sviluppa un percorso circolare di media difficoltà, sconsigliato alle famiglie con bimbi molto piccoli e agli anziani non abituati alle camminate.
Lungo il sentiero sono posizionati alcuni cartelli esplicativi, che informano il visitatore circa il fenomeno naturale delle piramidi di terra e le caratteristiche del territorio che le ospita.
La riserva è sempre aperta, visitabile tutto l’anno e l’accesso è libero. Da evitare i periodi di pioggia e neve che rendono il sentiero piuttosto pericoloso e le ore più calde nel periodo estivo.
In prossimità dell’ingresso, merita una visita la chiesa di San Giorgio, con l’affresco esterno del Santo che uccide il drago.
Come arrivare
Sulla strada costiera, giunti a Marone, si svolta in direzione di Zone.
Sulla strada a scorrimento veloce Brescia/ Valle Camonica, uscita Colpiano, si svolta in direzione di Zone.
Antica Miniera “Quattro Ossi”
♦ Pisogne
Dopo decenni di abbandono la miniera di ferro di Pisogne, conosciuta come Miniera 4 Ossi, torna ad aprire le porte ai più curiosi.
La miniera è stata messa in sicurezza dai gruppi speleologici di Lovere e del Montorfano attraverso l’inserimento di scale fisse, passerelle e corrimani. Sotto la guida attenta degli speleologi del Gruppo Speleo CAI Montorfano anche i meno esperti potranno visitare questo spettacolo naturale.
All’interno si possono osservare gallerie molto antiche, scavate con piccone e mazza coppia. Mentre gli ambienti più recenti sono stati realizzati con moderni metodi di estrazione del minerale. Lungo il percorso s’incontrano stanze ampiamente concrezionate con stalattiti e stalagmiti, ossidi di rame e manganese. La presenza di alcuni laghetti pensili la fanno sembrare una grotta naturale.