D’estate, con l’arrivo delle temperature più alte ed il bel tempo, le persone amano uscire e celebrare qualsiasi cosa, così anche il Lago d’Iseo apre le porte a sagre, feste in piazza, traversate del lago ed eventi di ogni genere promossi dai comuni.
È fondamentale in queste occasioni attirare il maggior numero di persone e chiudere in bellezza cercando elementi spettacolari e indimenticabili da ricordare dell’estate.
Molto spesso vengono scelti i fuochi di artificio, proprio per la propria bellezza.
Più sono grandi ed imponenti e più sono in grado di catturare l’attenzione e di incuriosire.
A Iseo, anche quest’anno verrà celebrato il 15 agosto con il tradizionale spettacolo pirotecnico sul Lungolago Marconi.
La storia dei fuochi d’artificio è legata alla scoperta della polvere da sparo, che si dice venne prodotta per la prima volta tra il 600 e il 900 d.C. da alcuni alchimisti cinesi alla ricerca della formula segreta per ottenere la vita eterna.
Una scoperta casuale che non rese nessuno immortale ma che rivoluzionò ugualmente la storia dell’umanità.
I primi fuochi d’artificio erano molto diversi da oggi: non volavano nel cielo ed erano pacchetti di carta lanciati sul fuoco per scacciare gli spiriti oppure per festeggiare matrimoni e nascite.
Fu poi il settore militare a spingere verso l’innovazione, sfruttando la polvere da sparo come arma contro i nemici e portando all’invenzione dei primi razzi.
La polvere da sparo arrivò in Europa con i Mongoli e a partire dal Rinascimento si diffuse la pirotecnica, l’arte dei fuochi d’artificio.
L’Italia fu un paese all’avanguardia nel suo sviluppo e nei secoli una delle scuole più famose fu quella dei quattro fratelli Ruggieri: partiti da Bologna, riuscirono a conquistare le grazie di Luigi XV con i propri spettacoli pirotecnici.
Quindi festeggiamo come si deve il Ferragosto con il naso all’insù e gli occhi vividi dei più piccoli e colmi di stupore e ammirazione dei più grandi, godiamoceli e assaporiamo l’estate e la sua magia.
(fonte: artonauti)